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Google+ è in forte crescita. E, infatti, il social network del colosso di Mountain View ha superato i 25 milioni di utenti, segnando il nuovo record di crescita di un sito.

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Google li ha cacciati e loro si sono vendicati: il gruppo di hacker Anonymous ha deciso di aprire un proprio social network, chiamato AnonPlus.

Anonymous è un gruppo di hacker che si è “macchiato” di svariati crimini informatici ai danni di multinazionali di ogni tipo e dimensione. Qualche tempo fa, aveva deciso di aprire un proprio profilo su Google+. Ma il colosso di Mountain View li aveva cacciati via in malo modo. E allora, per ripicca, Anonymous crea un proprio social network, AnonPlus, dal nome che scimmiotta Google+.

AnonPlus è un progetto aperto a tutti, come spiegano quelli di Anonymous. Ma dove censura e paura non possono entrare.

Arriva Google Engage. Si tratta di una nuova applicazione sviluppata dal colosso di Mountain View: gli esperti di marketing, i webmaster e gli sviluppatori di applicazioni on-line adesso potranno trarre il massimo da strumenti già consolidati come Google AdWords.

Qualche dato preso della ricerca Eurisko Ict 2010: in Italia solo il 25% delle aziende ha un suo sito web; le imprese attive sulla rete registrano un fatturato nettamente superiore rispetto a quello “off-line”; sempre le imprese presenti sul web possono vantare un incremento dei ricavi dell’1,2%, a fronte del -4,5% registrato dalle imprese assenti sulla rete.

Ma i numeri non bastano a convincere tutte le aziende italiane. Google Engage nasce proprio con lo scopo di promuovere l’utilizzo del web tra le imprese del Bel Paese.

multiple inbox gmail google email marketing

La gestione differenziata della posta su Gmail era organizzata con l’impostazione di un filtro per volta che risultava macchinosa per un consistente quantitativo di email. Adesso con la funzione Multiple inbox i Labs di Mountain View permettono di visualizzare un minimo di tre pannelli diversi per differenziare la posta da gestire. Si arriva fino a cinque finestre per gli utenti che usano Gmail come un tool di lavoro anche per il direct marketing. Per attivare questa funzione è necessario spostarsi nella sezione Labs di Gmail e abiliare (enable) la funzione Multiple Inbox .

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Grazie a Infomail, un software prodotto dall’italiana Hoplo, si possono integrare le funzionalità di Google Analytics per la gestione della nostra campagna di email marketing. Monitorare le visite, analizzare il tasso di conversione, gestire i link in ingresso coadiuvando il potente tool di Google con le esigenze informative su di una campagna di direct marketing. L’efficacia di un’azione mirata dipende soprattutto dell’analisi oggettiva di tutto quello che succede dal momento iniziale dell’invio delle newsletter alla gestione complessiva della mailinglist.

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Una delle lacune principali della posta elettronica di Google era l’incapacità di lavorare offline come la maggior parte degli altri client di posta elettronica (Outlook, Thunderbird, Apple Mail). Da oggi non sarà più così perché l’azienda di Mountain View grazie all’applicazione di Google Gears renderà possibile aprire il programma anche senza effettuare una connessione. I tool di Big G cercano di diventare un’alternativa ai software installati sulle macchine spingendo sul cloud computing e Google Gears permette alle applicazioni dell’azienda il funzionamento senza rete.

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Un’evoluzione molto utile visto che la gestione delle mail è fatta anche da momenti offline dove poter redigere, preparare bozze, catalogare o ricercare la propria posta. Le operazioni vengono poi sincronizzate appena si attiva una connessione web, grazie ad una sorta di virtualizzazione. In preparazione è anche la versione offline di Google Calendar. Adesso per le Gmail italiane non è previsto l’upgrade, si spera che il servizio venga attivato al più presto.

Esistono software che aumentano automaticamente il numero di click o comunque svariate attività per adulterare i risultati ottenuti. ClickMeter offre la possibilità di monitorare l’andamento della campagna promozionale evitando qualsiasi comportamento scorretto. Non è un software ma una web application disponibile nella versione Free e Pro.web-click-link-clickmeter-free-gratis-email-marketing

Si accede direttamente al sito, si lascia la URL del link da vigilare e viene ricevuto via mail il nuovo link protetto. Nella versione Pro (45 euro trimestrali con il primo gratis di prova) l’utente ha a disposizione anche la visualizzazione dell’indirizzo IP di chi ha cliccato, giorno ed ora del click, grafici statistici, la provenienza geografica, il riconoscimento del sistema operativo anche da dispositivo mobile. Gli editori web truffaldini stiano attenti.

Una delle novità più interessanti e anche un po’ provocatorie lanciate da google in  questi ultimi giorni è lo Spam calculator, un servizio che impostando determinati parametri, come il numero di impiegati e-mail, il numero di giorni lavorativi annui per ogni impiegato, il salario medio orario, la media di spam giornalieri e il numero di secondi sprecati in media per aprire un messaggio spam, stima la perdita della vostra azienda sia in termini economici che di produttività. Ad esempio se noi abbiamo 10 lavoratori che ricevono in media 20 spam al giorno, calcolando un tempo di 10 secondi per spam, otteniamo che la nostra azienda perde in totale ogni anno $8,847 in stipendi e 8 giorni lavorativi., il che significa 885$ e 20 ore l’anno per singolo dipendente. Dato che non si discosta molto dalle ricerche statunitensi che hanno calcolato una costo medio annuo per le aziende statunitensi di 712 $ per singolo impiegato.
Sono parecchi soldi non credete?
dicevamo che questo strumento creato da Google è provocatorio, perché vuole spostare intensamente le attenzioni del popolo online sul problema dello spam aziendale,  e non c’è miglior modo di farlo se non mostrando i suoi effetti deleteri in termini economici.
Oltre a questo , il nuovo tool è stato creato principalmente per supportare il lancio del nuovo servizio anti spam di Google chiamato Message Security che promette un filtraggio completo e più accurato delle e-mail indesiderate.
Come al solito l’azienda di Mountain Dew riesce sempre d escogitare le trovate più geniali per promuoversi e far parlare di se.