cybercrime


Cybercrime: gli hacker della community italiana di LulzSec, “affiliati” ad Anonymous, hanno hackerato i database del Centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle infrastrutture critiche (Cnaipic).

(altro…)

Google li ha cacciati e loro si sono vendicati: il gruppo di hacker Anonymous ha deciso di aprire un proprio social network, chiamato AnonPlus.

Anonymous è un gruppo di hacker che si è “macchiato” di svariati crimini informatici ai danni di multinazionali di ogni tipo e dimensione. Qualche tempo fa, aveva deciso di aprire un proprio profilo su Google+. Ma il colosso di Mountain View li aveva cacciati via in malo modo. E allora, per ripicca, Anonymous crea un proprio social network, AnonPlus, dal nome che scimmiotta Google+.

AnonPlus è un progetto aperto a tutti, come spiegano quelli di Anonymous. Ma dove censura e paura non possono entrare.

Guerra al cybercrime. Il mese scorso, l’Unione Europea ha creato il Cert (Computer Emergency Response pre-configuration Team): si tratta di una “squadra speciale” composta da esperti informatici provenienti da vari paesi della Ue, riuniti per fronteggiare gli attacchi informatici che governi, istituzioni internazionali e aziende subiscono (quasi) quotidianamente.

L’allarme sul fenomeno del cybercrime parte dal rapporto della Compagnie Européenne d’Intelligence Stratégique, presentato il mese scorso. Il fatto è semplice: e-commerce e cloud computing hanno trasformato la Rete in una sorta di Far West, dove tutti cercano di accaparrarsi clienti, informazioni e porzioni di mercato, spesso (o quasi sempre) con metodi non propriamente leciti.

Una nuova ricerca condotta da Messagelabs e riportata da emarketer.com analizza con dati attuali il fenomeno incessante dello spam via email. Negli ultimi tre anni le email spazzatura sono calate dall’86,2% all’81,2% sul totale della posta elettronica a livello mondiale ma soltanto nell’ultimo mese di Maggio c’è stato un incremento vertiginoso che ha portato la percentuale dello spam al 90,4%. I paesi più bombardati sono stai nell’ordine Hong Kong, la Cina e l’Inghilterra, mentre l’Italia non è presente nelle prime dieci posizioni, al contrario di altri paesi europei come Germania e Olanda rispettivamente all’ottavo e al nono posto. Quasi un terzo dello spam proviene dalla stessa Europa seguita a ruota dall’Asia.

message_labs_logo email mktg

I giorni più attivi risultano essere globalmente il Lunedì e il Venerdì, mentre la Domenica gli spammer sembrerebbero riposarsi. La maggior parte delle mail spazzatura viene generata e diffusa da vari botnet, malware nascosti all’insaputa dei proprietari in milioni di computer sparsi per il mondo raggiunti dalle applicazioni malevoli molto spesso con servizi di client di posta gratuiti, come Hotmail e Yahoo. Un piccolo contributo per arginare il fenomeno potrebbe essere una maggiore consapevolezza di ciò che viene aperto e scaricato online, per evitare di essere noi stessi i messaggeri dello spam.

e_marketer_logo email

Per il Garante della Privacy quando si utilizzano sistemi automatizzati di invio di email se il consenso non è stato dato esplicitamente l’azione viene considerata spamming ed è perseguibile legalmente. Questa la decisione dell’autorità che ha accolto il ricorso di alcuni cittadini che hanno visto la propria casella di posta elettronica bombardata da messaggi a cui non avevano dato esplicito consenso, inviati da aziende con le quali non erano mai entrati in contatto.

Garante email

Anche se i dati sono estratti dalle Pagine Gialle o dai registri pubblici, quando si usano queste tecniche di direct marketing in automatico è obbligatorio acquisire prima il consenso dei destinatari. Su questo binario si sta muovendo anche la commissione europea che sta cercando di armonizzare la normativa che contrasta lo spam ormai vecchia di sette anni.

windowslivewriterseocompaniesstopspammingusrant-b6aespam-2

Secondo Kevin Mitnick, uno dei cracker più famosi al mondo, già arrestato tempo fa e ora pentito informatico, sarebbe possibile un attacco al Blackberry di Barack Obama via email. A nulla servirebbero le protezioni aggiuntive imposte dalla NSA sul dispositivo presidenziale, piuttosto che tentare di colpire il dispositivo del presidente, l’azione potrebbe concentrarsi sulla cerchia dei suoi collaboratori.

obama-blackberry-415x712

In particolare, se i malintenzionati riuscissero a colpire in primis i computer situati nelle abitazioni dello staff di Obama, meno protetti dal rigido protocollo presidenziale, il primo obiettivo sarebbe senz’altro quello di ottenere l’account email utilizzato da Obama sul fido Blackberry. Una volta ottenuta l’email, tanti potrebbero essere i sotterfugi per invogliare il presidente a cliccare su un link pieno di malware che si installeranno nel terminale. La lotta al terrorismo oggi più che mai si combatte su qualsiasi device tecnologico.

E’ in arrivo un nuovo virus nella nostra casella email, che sembra mandato da Microsoft e invita ad installare un importante aggiornamento sulla sicurezza. Il contenuto della mail è in italiano “da traduttore automatico” ed esorta a installare un file trojan Zbot che permette l’accesso ai dati del vostro computer da pc terzi.

trojan_microsoft_email_marketing

Chi ha un minimo di esperienza sa che l’azienda di Redmond per aggiornare il suo sistema operativo e i suoi software lo fa o con gli aggiornamenti automatici o con Windows Update e mai via mail. Però può capitare una distrazione che può essere fatale e infettare irrimediabilmente il computer, perciò massima attenzione.

Symantec, US Cert, Panda Labs e McAfee Avert Labs come ogni anno avvertono che sono in circolazione milioni di email spam in occasione di San Valentino già dalla metà di Gennaio. Il solito “pacco” che non mancherà di mietere vittime anche quest’anno, nonostante le dinamiche dell’infezione siano decisamente note. Per evitare di cadere nei tranelli, vigono le solite regole: mantenere i sistemi aggiornati sotto il profilo della sicurezza e non effettuare click su link sconosciuti o dubbi.worm san valentino spam virus

Waledac resta il più agguerrito nella sua versione di San Valentino, ma molti altri si fanno largo nell’enorme quantità di email “sentimentali” che la ricorrenza impone. E’ quindi sconsigliato aprire messaggi d’amore anonimi e soprattutto cliccare sui link contenuti all’interno ricchi di malware innamorati sì, ma del vostro pc e dei vostri dati.

virus_antivirus spam san valentino